Comunicato inviato da “La bottega – Città di tutti” in merito alla situazione degli impianti sportivi a Gioia del Colle:
“Dopo aver letto il comunicato sugli impianti sportivi di “Un impegno comune”, la prima reazione è stata: e quindi?
L’aver sciorinato tutti gli ipotetici errori commessi in passato, deresponsabilizza questa amministrazione dal fatto che, allo stato dell’arte, la pallacanestro e altri sport, non abbiano una “casa” per la stagione ormai alle porte?
O semplicemente, quando si è provveduto ad apporre la pavimentazione più idonea alla pallavolo nel PalaCapurso, prima di farlo, qualcuno avrebbe dovuto pensare, per tempo, a trovare l’alternativa?
Partendo dal presupposto che questa amministrazione aveva solo da gestire e implementare i servizi degli impianti sportivi, non capiamo la ragione di tanto accanimento contro coloro che invece quelle strutture le hanno volute e realizzate.
La tentazione di rispondere ad ogni singola questione posta in essere in quel documento, è stata forte. Ma, siccome noi vogliamo rimanere nel presente, ci limitiamo a far sapere che i campi di Via Einaudi non possiedono spogliatoi o non sono omologabili, semplicemente perché pensati e costruiti come un servizio del centro adiacente e non per ospitare campionati di basket.
E comunque l’aver saputo ciò che “qualcuno” non vorrebbe dire, cambia forse la situazione attuale? Ci sono dei concittadini, quanti e di quale età poco importa, che potrebbero non avere la possibilità di giocare a basket o praticare altri sport nella loro città.
Ancora un’occasione persa per prendersi responsabilità e trovare soluzioni, un comunicato pieno di livore e di acredine nei confronti soprattutto del nostro gruppo e del nostro rappresentante in consiglio comunale, che non aggiunge nulla al profondo “nulla” di cui esso si nutre, dal punto di vista politico perché non vi si reperisce alcuna idea e direzione, e dal punto di vista amministrativo, perché non accenna ad alcuna soluzione.
A margine ci preme ricordare, prima di tutto, che la pratica sportiva ha da sempre un valore sociale troppo alto per essere così volgarmente assoggettata a puri calcoli matematici che non cambieranno mai la situazione dei bilanci del comune (vedi adeguamento tariffe) e, in secondo luogo, che mai nessuno degli uomini e donne che guidano dette società sportive, si siano da esse arricchiti”.