La prima stagione agonistica, in serie C, della selezione femminile dell’ASD Rugby Club Granata Gioia si è chiusa positivamente ed a conclusione di questa esperienza abbiamo raccolto la testimonianza di Marika Girardi che gioca come pilone nel team granata.
“Certamente è stata una annata positiva -esordisce Marika Girardi- la dinamica di crescita della squadra sia dal punto di vista tecnico e sportivo. Molte le risposte positive arrivate dal territorio anche perché il nostro gruppo è la modalità vincente di Gioia è stata una scommessa vinta dalle tante atlete che quest’anno si sono avvicinateritenendo di non essere in grado di impattare la disciplina del rugby in maniera positiva. Invece -spiega- si sono brillantemente e positivamente smentite sul campo.
Nella prossima stagione -prosegue- affiancate dalla impagabile società che ha creduto e crede in noi il movimento crescerà ulteriormente rafforzandosi per la prossima stagione. Ma oltre i contenuti sportivi e tecnici -sostiene Marika Girardi- ci sono quelli creatisi a livello umano sia sul campo che soprattutto ed in maniera inattesa e coinvolgente fuori dal campo siamo effettivamente una sola persona tutte lavorano, credono e sono unite per superare le difficoltà.
Le difficoltà di ognuna di noi sono le difficoltà di tutte e così le gioie ed i successi. Il rugby è una disciplina che fa crescere umanamente ti inculca -conclude Marika Giradi– il rispetto per te stessa e per le compagne di squadra e le avversarie apparentemente è una disciplina di forza ed impatto ma questo è solo l’apparenza la concreta vita da regbista è fatta come detto di rispetto e confronto “pulito” in campo e fuori ne è esempio il post gara il “ terzo tempo” in cui l’agonismo lascia il posto fra gli avversari alla conoscenza vera ed umana, che dura, oltre il campo di gioco.